Queste disfunzioni sono il risultato di una vita di interazioni tra il nostro stile di vita, l’ambiente e le nostre predisposizioni genetiche, ma senza dubbio il fattore più importante, che è tra l’altro quello sul quale possiamo intervenire, è lo stile di vita, e un'alimentazione equilibrata integrale. Ovviamente è molto più facile, ma miope, volersi attenere alla “evidence based medicine” basata sui trials clinici, in quanto molte ricerche sono state finanziate per sviluppare nuovi farmaci e tecnologie ed è senz’altro più difficile fare degli studi prospettici multifattoriali focalizzati sugli stili di vita. La necessità per l'integrazione alimentare, si basa sulle “evidenze scientifiche” e sui processi biochimici e metabolici.
a senso assumere molti farmaci sintomatici per controllare e limitare patologie che dipendono in larga parte da uno stile di vita errato?
Facciamo l’esempio del diabete. Ha senso assumere farmaci per il controllo delle glicemia senza modificare il tipo di carboidrato che assumiamo, la sua modulazione con fibre, grassi, proteine, etc? Forse sarebbe meglio rimuovere precocemente o limitare il fattore nocebo come gli zuccheri semplici aggiunti nei cibi.
Oppure fare attività fisica e assumere integratori che migliorino la sensibilità insulinica dei soggetti. Questo ragionamento può essere fatto per molte patologie. La medicina sta cambiando i suoi paradigmi e si muove sempre più nel verso della prevenzione attraverso l’individuazione degli squilibri biochimici delle patologie e la cura attraverso le modifiche degli stili di vita.
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